Icone del design: Eclisse di Artemide

by - marzo 01, 2018


Con Eclisse di Artemide; continuiamo a parlare dei più grandi classici della storia dell'illuminazione del XX secolo.

Disegnata da Vico Magistretti nel 1966 è caratterizzata dalla semplicità delle forme, 3 mezze sfere di alluminio laccato, una come base, una come corpo e la terza mezza sfera mobile, montata all'interno che ruota per regolare l'intensità della luce; dal gesto formale di muovere la calotta per regolare la luce deriva il nome di origine astronomica: un corpo tondo pieno si sovrappone alla luce, quando la fonte di luce viene completamente coperta rimane solo il bagliore esterno che ricorda appunto un'eclissi totale.
Oggi lo chiameremmo dimmer, per l'epoca una innovazione nel campo dell'illuminazione.
Mi ricordo come ho fatto l'Eclisse. Ero in piazza Conciliazione con Gismondi e Mazza che mi dissero che sarebbe stato interessante pensare ad una lampada per la camera. Ero n metropolitana e ho disegnato dietro il bilgietto il criterio della cosiddetta lanterna cieca, la lampada dei ladri. Il mio desiderio era di sviluppare un concept design, ovvero un disegno non legato alla forma o all'immagine ma alla realizzazione di un'ipotesi concettuale dove il design serviva  atradurre in realtà produttiva e quindi di uso un nuovo modo di utilizzare gli oggetti.
E L'Eclisse esprime proprio questo concetto.

Col tempo è stata aggiunta una ghiera in basso (si vede nel raffronto fra la foto fonte MoMa e un'altra immagione reperita sul sito del produttore, Artemide) risolvendo così il problema di dover toccare il metallo caldo ma in qualche modo togliendone imprevedibilità.

Queste caratteristiche di sorpresa e la grande libertà di utilizzo lasciata all’utente, la luce, la sua regolazione, a anche la disposizione nella stanza, perchè si può utilizzare anche come lampada a muro (dopotutto è una lampada figlia dei suoi tempi) sono la vera forza della lampada che hanno reso questa piccola lampada da tavolo che "fa poca luce e scotta le dita" un'icona in grado di passare indenne attraverso decenni di mode.

All'inizio Eclisse era proposta in sei colori: bianco, grigio, giallo, rosso, arancio e blu negli anni le colorazioni si sono ridotte a due colori neutri e all'arancione, colore simbolo degli anni Sessanta.

Parlando di Eclisse Magistretti diceva:
(credo che) I dettagli buoni vengano dall’uso dell’oggetto, sono una conseguenza logica della proposta. I dettagli sono la cosa più facile, è molto più difficile fare qualcosa che desideri esprimere aiuto […] credo che Eclisse sia abbastanza bella perché tenta di esprimere qualcosa di utile come il condizionamento della luce”.

Premi

Riceve il premio Compasso d'oro l'anno stesso della sua messa in produzione: 1967
Fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano, della collezione permanente del MoMA di New York ed è stata esposta in molti musei dedicati al design, all'arte contemporanea e all'arredamento di tutto il mondo.

Immagini VIA




Design Icons: Eclisse by Artemide

With Eclisse by Vico Magistretti we continue to talk about the greatest classics in the history of twentieth century lighting.

Designed by Vico Magistretti in 1966, it is characterized by the simplicity of its shapes, 3 half-spheres of lacquered aluminum, one as base, one as body and the third mobile sphere, mounted inside which rotates to regulate the intensity of the light; the name of astronomical origin derives from the formal gesture of moving the shell to regulate the light: a full round body is superimposed on the light, when the light source is completely covered, only the external glow remembers a total eclipse.
Today we would call it dimmer, for the time an innovation in the field of lighting

"I remember how I did the Eclipse. I was in Piazza Conciliazione with Gismondi and Mazza who told me it would be interesting to think of a lamp for the bedroom. I was in the underground and I drew the so-called blind lantern, the lamp of the thieves, behind the bill. My desire was to develop a concept design, that is a design not linked to form or image but to the realization of a conceptual hypothesis where design needed to bring a new way of using objects into productive reality and therefore of use.
And L'Eclisse expresses this concept"

Over time it has been added a ring at the bottom (you can see in comparison between the photo source MoMa and another imagination found on the site of the producer, Artemide) thus solving the problem of having to touch the hot metal but somehow removing unpredictability.

These characteristics of surprise and the great freedom of use left to the user, the light, its adjustment, to even the arrangement in the room, because it can also be used as a wall lamp (after all is a lamp of his time) are the true strength of the lamp that made this small table lamp that "sheds light and scalds your fingers" an icon capable of passing unharmed through decades of fashion.

At the beginning, Eclisse was proposed in six colors: white, gray, yellow, red, orange and blue. Over the years, the colors were reduced to two neutral colors and orange, the symbol color of the Sixties.

Speaking of Eclisse Magistretti said:
"(I believe that) The good details come from the use of the object, they are a logical consequence of the proposal. The details are the easiest thing, it is much more difficult to do something that you want to express help [...] I think that Eclipse is quite beautiful because it tries to express something useful as the conditioning of light ".

Awards
Receives the Compasso d'Oro award the same year of its production: 1967
It is part of the permanent collection of the Triennale Design Museum in Milan, of the permanent collection of MoMA in New York and has been exhibited in many museums dedicated to design, contemporary art and furnishing all over the world.

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